sabato 22 dicembre 2012

Cosa ci si aspetta dal 2013 oltre ad un po' di dignità per la Gente di mare

Che cosa si attende per il prossimo anno? Quali provvedimenti si aspettano gli operatori dello shipping e dei porti? Ed i lavoratori, le istituzioni? Abbiamo girato la domanda alla Confederazione degli armatori italiani. La Confitarma, presieduta da Paolo d'Amico, si attende una lunga serie di provvedimenti normativi che riguardano, in primo luogo, la lotta ai pirati. Iniziamo da questi: Imbarco guardie armate private in funzione anti-pirateria La legge che ha previsto la possibilità di imbarcare guardie giurate armate a protezione delle navi mercantili che operano in acque a rischio pirateria è dell’estate 2011 tuttavia mancano ancora i necessari decreti attuativi. Pertanto, come noto, l’unica opzione possibile a disposizione degli armatori di navi di bandiera italiana è l’imbarco dei nuclei militari di protezione della Marina Mercantile. Opzione non sempre praticabile a causa dell’indisponibilità dei paesi rivieraschi di consentire il transito sul loro territorio di forze militari straniere. Il testo del decreto ministeriale per l’imbarco dei così detti contractor è ormai pressoché definito. L’adozione è quanto mai urgente se si considera che occorrerà poi altro tempo per preparare le guardi giurate ad operare a bordo delle navi attraverso appositi corsi. Occorre peraltro adeguare a livello tecnico la norma primaria per rendere possibile l’imbarco dei contractor. Dotazioni medicinali di bordo A partire dal primo gennaio 2013 saranno in vigore le nuove tabelle delle dotazioni di medicinali a bordo delle navi mercantili, della pesca e del diporto. Confitarma con il supporto del CIRM (Centro Internazionale Radio Medico) ha avanzato una propria proposta ai ministeri competenti per aggiornare il decreto del 1988 ed auspica che tale proposta possa venire accolta favorevolmente tenuto conto che il decreto pubblicato l’estate scorsa per poi essere sospeso sino al 31 dicembre in attesa di ulteriori riconsiderazioni contiene un notevole appesantimento delle dotazioni non giustificato dalle reali esigenze di tutela della salute delle persone imbarcate. Banca dati naviglio Il 2013 potrebbe finalmente vedere la luce la banca dati naviglio che consentirà di informatizzare e centralizzare le informazioni dei registri di iscrizione delle navi italiane tenuti dalle singole capitanerie di porto. Questo strumento unito, all’introduzione di processi di digitalizzazione dei documenti e dei pagamenti alla pubblica amministrazione potrebbe semplificare notevolmente gli adempimenti legati al regime amministrativo delle navi. Certificati di sicurezza radio I costi dei collaudi connessi al rilascio dei certificati radio sono estremamente elevati se confrontati con quelli delle altre bandiere sia comunitarie che non. Questo è dovuto al fatto che l’Italia è forse l’unico paese fra le prime flotte mondiali a prevedere che tali collaudi siano effettuati da funzionari pubblici anche quando le navi si trovano all’estero. Il costo dell’ispezione è in tali casi a carico dell’armatore. Se a questo si aggiunge che i collaudi devono essere effettuati annualmente e che in molti casi i consolati italiani sono molto distanti dal porto in cui si trova la nave i costi per l’armatore ammontano a diverse migliaia di euro per singola nave. Linee Guida per l’utilizzo del gas naturale liquefatto come combustibile navale Al più tardi nel 2020 entreranno in vigore nel nostro paese norme molto severe per le emissioni derivanti dai combustibili navali. Oltre all’utilizzo di combustibili a basso tenore di zolfo una delle soluzioni più sostenibili, come noto, riguarda l’impiego di LNG. L’utilizzo di questo tipo di combustibile è già ampiamente collaudata sotto il profilo tecnico e tecnologico tuttavia manca un piano strategico ed un quadro normativo di riferimento per l’effettuazione delle operazioni di bunkeraggio e la realizzazione delle stazioni di approvvigionamento. Questa incertezza frena gli investimenti sia degli armatori maggiormente attratti da questo tipo di soluzione sia degli stessi supplier di LNG. Modifiche legislative Confitarma ha da molti anni presentato alcune proposte di modifica legislativa a costo zero volte a semplificare diverse procedure burocratiche quali ad esempio, ma non solo, quelle relative all’iscrizione e la cancellazione delle navi nei registri nazionali. Alcune di esse hanno ricevuto l’assenso dei Ministeri competenti tuttavia tali proposte sia in questo che nel passato governo non hanno trovato spazio all’interno del dibattito parlamentare nonostante sia stato presentato più di un progetto di legge. Ovviamente lo sguardo va alla Legislatura che vedrà la luce fra pochi mesi con l’auspicio che tali norme possano finalmente essere prese concretamente in esame dal Parlamento. Convenzione sul Lavoro Marittimo Il 21 agosto 2013 entrerà in vigore la Convenzione sul Lavoro Marittimo adottata dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro nel 2006 che interessa oltre 1 milione di marittimi. La Convenzione stabilisce i diritti della Gente di mare per consentire l’applicazione dei requisiti minimi delle condizioni di un lavoro dignitoso e sicuro a bordo, con norme applicabili a livello globale, facilmente comprensibili, aggiornabili ed uniformi. Si tratta di uno strumento internazionale definito come “il quarto pilastro” della regolamentazione per il trasporto di qualità. A prescindere dalla pronta ratifica dell'Italia, che Confitarma auspica vivamente, è molto importante che, alla data della sua entrata in vigore, le navi nazionali che rientrano nel campo di applicazione della Convenzione siano adeguatamente certificate. Al riguardo, occorre uno stretto rapporto con l’Amministrazione per condividere preventivamente le modalità di controllo e certificazione delle nostre navi, proprio per evitare ulteriori occasioni di penalizzazione per i nostri operatori nei mercati mondiali.

lunedì 7 giugno 2010

Pirateria marittima, quando è troppo è troppo...
I sindacati e lo shipping internazionale hanno lanciato una petizione online per esortare i Governi ad adottare misure più incisive e rapide per debellare la piaga della pirateria marittima somala.
Quasi tutti i giorni la gente di mare è sequestrata ed esposta ad un rischio crescente di lesioni o anche di morte.
Tutti i giorni marittimi che trasportano le merci del mondo attraversano le zone dove il rischio di attacco dei pirati è in aumento.
Tutti i giorni le famiglie dei marittimi soffrono preoccupazioni ed incertezze.
Tutti i giorni le possibilità di attirarre la gente verso posti di lavoro sul mare – su cui tutte le nostre economie contano – sono in calo.
Tutti i giorni compagnie di navigazione e i loro assicuratori devono pagare, per aumentare le misure anti-pirateria, carburante extra e riscatti – costi che vanno alla fine a ricadere sul consumatore finale della merce.
Tutti i giorni esiste il rischio di una grave catastrofe ecologica per possibili sversamenti di idrocarburi causati da un aumento della pirateria.
Tutti i giorni le possibilità di una ripresa dell’economia mondiale sono messe a repentaglio da questa minaccia al commercio mondiale.
Per questi motivi, il sindacato internazionale ITF, insieme a BIMCO , ICS, IFSMA, IMEC, IPTA, Intercargo, InterManager, International Group of P&I Clubs, INTERTANKO, ISF, IUMI e SIGTTO, ha indetto una petizione online, con raccolta di firme, per chiedere agli Stati una più incisiva azione per fermare la pirateria. Con questa petizione viene anche chiesto ai Governi di lavorare all’interno della comunità internazionale per garantire un futuro stabile e pacifico alla Somalia e alla sua gente.

Nota di Randagio Blogini: sarei curioso sapere se anche le associazioni che dicono rappresentare gli Ufficiali della Marina Mercantile, leggi Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., stanno prendendo posizioni chiare e inequivocabili a favore della Gente di mare o se invece questo silenzio/assenza è segno di indifferenza.